Nel nostro Paese è cresciuta la povertà sia in termini relativi sia in termini assoluti
Ad ogni dato economico che viene illustrato si è costretti, purtroppo, a ripetere sempre le stesse cose. Anche questo mese l’Istat conferma che l’inflazione resta ferma – ormai sono più di tre mesi consecutivi - mentre la corsa dei prezzi dei beni per la cura della casa, della persona e del carburante crescono quasi il doppio dell’inflazione.
Si conferma drammaticamente quello che da tempo sosteniamo: nel nostro Paese è cresciuta la povertà sia in termini relativi sia in termini assoluti e aumentano sempre più le diseguaglianze. Sono in calo, dunque, rispetto allo scorso anno, sia i redditi delle famiglie, sia il potere di acquisto e tutto ciò incide sulle spese, che si sono ulteriormente ridotte.
Il nostro Paese continua a pagare l’assenza di una politica economica orientata a promuovere e sostenere la crescita, congiuntamente ad un vero smarrimento di una propria politica industriale. La prima riforma che il nuovo governo dovrà fare è proprio quella di rilanciare il sistema produttivo e dare più soldi ai lavoratori e ai pensionati per aumentare i consumi. Fino ad oggi i governi che si sono succeduti hanno concentrato la loro attenzione esclusivamente al miglioramento dei conti pubblici con la conseguenza di aggravare la recessione in atto nel nostro sistema economico e produttivo.
Per questo la Uil continuerà a chiedere un piano di interventi per rilanciare gli investimenti, per costruire nuova occupazione e ridare fiato alla domanda interna con aumenti salariali, rinnovando i contratti e con una riduzione reale del carico fiscale per lavoratori e pensionati, in modo da farli divenire volani di attività economiche potenzialmente utili a una reale crescita.
Roma, 21 febbraio 2014