Dichiarazione di Antonio Foccillo, Segretario confederale Uil
Tutte le riforme – compresa quella della Pubblica Amministrazione - che si elaborano senza il coinvolgimento convinto di chi ci lavora sono destinate al fallimento.
Non condividiamo la tesi dell'autosufficienza e pertanto rivendichiamo il ruolo di partecipazione nelle scelte. Per fare questo bisogna partire dalla soddisfazione economica dei pubblici dipendenti che vedono il loro salario individuale bloccato dal 2010, come pure il contratto collettivo nazionale e di secondo livello. Ciò non è più possibile. Va certamente richiesto il rispetto dei doveri da parte dei dipendenti pubblici, ma con altrettanta forza è necessario che siano rispettati i loro diritti, a partire dai rinnovi contrattuali. Come pure ricordiamo che senza investimenti il processo di cambiamento è destinato a non fare passi avanti.
Fino ad oggi si sono realizzati solo tagli e riduzioni di spesa che hanno ridimensionato l'efficacia del sevizio pubblico, unico strumento di distribuzione della ricchezza nel Paese. Bisogna invertire la tendenza e favorire, qualificando la pubblica amministrazione, chi ci lavora e lo stato sociale che è lo strumento della stessa e che ricopre un ruolo fondamentale nel sostenere economicamente anche i più deboli nella società.
Roma, 22 aprile 2014